In Gazzetta Ufficiale la legge sull’arresto in flagranza differita per le aggressioni ai sanitari
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n.276 del 25-11-2024) della legge 171/2024 (misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché’ di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria), entrata in vigore ieri, scatta la possibilità di arresto in flagranza differita per aggressioni a danno di operatori sanitari e servizi di sicurezza complementare, e si prevedono arresto e multe in caso di danneggiamenti. “Le misure approvate – commenta Barbata Mangiacavalli, presidente FNOPI – sono ciò che attendevano gli infermieri. Le ultime rilevazioni della nostra Federazione e dell’Osservatorio sulle violenze del Ministero della Salute calcolano che sono oltre 130mila i nostri professionisti aggrediti fisicamente o verbalmente ogni anno”. “Niente può e deve giustificare reazioni violente – ha aggiunto – che diventano poi azioni ancora più inaccettabili quanto vengono perpetrate nei confronti di chi lavora per curare e assistere chi è in difficoltà. C’è sicuramente un contesto culturale non favorevole, in cui ogni forma di autorità è messa in discussione. Dopo questo provvedimento sarà quindi necessario costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini rispetto al corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Servizio sanitario nazionale”. Cosa prescrive la legge. L’articolo 1 introduce il reato di danneggiamento commesso all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero nell’atto del compimento del reato di lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, a personale esercente una professione sanitaria o socio sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali. L’articolo 2 prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, socio-sanitari e dei loro ausiliari, nonché per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. L’arresto può essere disposto nei confronti del soggetto identificato come l’autore del reato, sulla base di documentazione videofotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica che attesti, in modo inequivocabile, la realizzazione del fatto. L’articolo 3 prevede che dall’attuazione delle disposizioni di cui al decreto-legge in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che le amministrazioni e le autorità interessate vi provvedono nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Decreto flussi. Fnopi e Fnomceo: proroga su personale sanitario straniero delegittima nostro lavoro
“Il decreto flussi sta delegittimando l’attività degli Ordini professionali come enti sussidiari dello Stato, perché permette di continuare a esercitare le professioni sanitarie senza nessuna regolamentazione. Facciamo appello al presidente Fedriga affinché in Conferenza delle Regioni approvi il prima possibile l’atto d’intesa già predisposto da tempo, che regoli questo percorso e che ponga tutti i professionisti, italiani e stranieri, sullo stesso livello. Serve subito una soluzione”. Così la presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, commentando il “Decreto flussi”, approvato in prima lettura dalla Camera e atteso il 3 dicembre in Aula al Senato, che contiene un’ulteriore proroga all’esercizio temporaneo in Italia di personale straniero, in particolare infermieri, medici e altri professionisti sanitari, fino al 2027, in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali e senza l’iscrizione agli Ordini italiani. “L’unico vincolo è quello di essere iscritti nell’Ordine del Paese di provenienza – spiegano – ma non c’è nessuna valutazione rispetto all’equivalenza dei titoli, al percorso formativo. Soprattutto, non c’è una previsione di iscrizione, che è ciò che le Federazioni avevano chiesto e che era contemplato nell’atto, in un elenco speciale tenuto dagli Ordini per poter esercitare un controllo deontologico su questi colleghi. Quindi noi troveremo in Italia cittadini assistiti da persone che probabilmente hanno una qualificazione adeguata, ma nessuno potrà mai averne la certezza perché non c’è un sistema di monitoraggio, così come non c’è un controllo deontologico, previsti invece nell’intesa. E questo in un momento in cui, dopo i recenti fatti di cronaca, tutti chiedono, da parte degli Ordini, maggiori garanzie e controlli più stringenti”. “Sembra quindi fuori luogo – concludono – una disposizione che permetta a dei professionisti sanitari, che hanno nelle loro mani la vita e la salute delle persone, di poter esercitare senza alcun controllo, né preventivo né a posteriori, da parte degli Ordini. Gli Ordini sono posti a garanzia dei diritti dei cittadini e questa è una competenza che non possiamo né vogliamo disconoscere. Il rischio è che si ripeta quanto accaduto per la pubblicità sanitaria, campo in cui il ruolo degli Ordini è stato fortemente ridimensionato a favore della concorrenza, a tutto vantaggio di chi non rispetta le regole ed esponendo a gravi rischi i cittadini. Dobbiamo uscire da queste soluzioni temporanee, non risolutive e poco pensate che, proroga dopo proroga, diventano strutturali. Il tema della carenza del personale sanitario deve essere affrontato in maniera sistemica e connotato con dei requisiti di solidità e di rigore, con regole uguali per tutti i professionisti e identiche garanzie per tutti i cittadini”.
Rivedere i modelli organizzativi per un servizio sanitario equo e sostenibile
“Senza infermieri non c’è servizio sanitario nazionale”. Le parole del professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri aprono Ripensare la professione infermieristica, Ripensare il servizio sanitario nazionale, convegno organizzato oggi 29 novembre da FNOPI nell’ambito del 19° Forum Risk Management di Arezzo. Rispetto alla carenza degli infermieri e al ruolo occupato all’interno del servizio sanitario nazionale, nel suo videomessaggio, Remuzzi (VIDEO INTEGRALE) ha saputo sottolineare il valore della professione infermieristica, lanciando un appello affinché “si eviti che gli infermieri alla fine vadano via, si stanchino. Dobbiamo dare loro opportunità di carriera. E questo forse è più dello stipendio che si certo è importante. Non possiamo avere degli infermieri che sono pagati un terzo che negli altri paesi europei lo stipendio degli infermieri e dei medici dovrebbe essere lo stesso in tutti i paesi europei. Se avessimo un sistema sanitario europeo che poi diventa un servizio sanitario europeo, ma un sistema di governance che sia europeo, noi purtroppo non ce l’abbiamo nemmeno a livello regionale”. L’evento si inserisce in un percorso avviato dalla Federazione e che coinvolge Ministero della Salute, Commissione Salute presso la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Università, Federsanità, Fiaso, Pastorale della Salute e Sidmi. Un percorso di confronto nel quale la FNOPI promuove un modello organizzativo e professionale per interpretare i cambiamenti in atto nella filiera assistenziale in Italia, analizzando le ricadute sul livello organizzativo e sullo sviluppo formativo accademico della professione. La proposta della Federazione si inserisce in un contesto dominato dalla crescente complessità dei bisogni assistenziali e da una grave carenza di infermieri: elementi che rendono necessaria una revisione dei modelli organizzativi che soddisfi le attese dei cittadini in un’ottica di sostenibilità dell’intero sistema Salute. Lauree magistrali a indirizzo clinico e assistente infermiere rientrano chiaramente nella discussione, poiché, come ha spiegato nella sua introduzione il consigliere nazionale Nicola Draoli, al pari di quanto avvenuto in passato, anche questa fase di cambiamento che vede al centro l’infermiere porta con sé un grande dibattito. Lo è stato quando vennero introdotte le figure degli OTA e degli OSS e lo è oggi con l’assistente infermiere e con le lauree specialistiche. “Ogni nostra evoluzione – ha detto Draoli – nasce sempre da una condizione di «crisi», ogni nostro passaggio evolutivo ha sempre comportato l’aumento di competenze, di formazione e di studio”. Molti gli spunti di riflessione e le proposte emerse nel corso di una mattinata proficua grazie ai contributi offerti dai relatori della sessione. Cristina Rinaldi, direttore dell’Ufficio Disciplina della Direzione Generale Professioni Sanitarie del Ministero della Salute ha illustrato la revisione dei modelli organizzativi, a partire dall’infermiere di famiglia e comunità e dal DM 77 del 2022. Rispetto alla carenza di personale infermieristico, si è soffermata sulle più recenti misure intraprese dai ministeri della Salute e dell’Università “per rilanciare il ruolo e le carriere degli infermieri di nuova generazione”. Ha quindi parlato della figura dell’infermiere specialista, come già previsto sin dal DM 739 del 1994, con una naturale ricaduta, nel tempo, anche sul tema della prescrizione infermieristica. Claudio Costa, coordinatore Area Risorse umane, formazione e fabbisogni formativi della Commissione Salute presso Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha ripercorso il lavoro della commissione e illustrato punti di forza e debolezza dell’inserimento all’interno della filiera assistenziale della figura dell’infermiere specialista e dell’assistente infermiere che, ha evidenziato, “svolge le attività dirette alla persona, direttamente attribuite dall’infermiere o secondo la pianificazione assistenziale, riferendone allo stesso in quanto responsabile dell’assistenza infermieristica generale”. Rispetto a questo punto è stata chiara anche Rinaldi ribadendo come “il responsabile dell’assistenza resta sempre l’infermiere e nessuna figura può in nessun modo sostituirlo”. Sulla necessità di e migliorare la situazione retributiva del personale sanitario nel contesto di una riforma di sistema si è espresso il senatore Francesco Zaffini, presidente della X Commissione permanente Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale, Senato della Repubblica. La senatrice, ed ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha invece le criticità di misure tampone sulla carenza, come le proroghe su riconoscimento titoli in deroga per personale sanitario proveniente dall’estero. Ampio spazio poi al tema della formazione con la relazione della segretaria nazionale FNOPI, Beatrice Mazzoleni, che ha ricostruito le azioni messe in campo dalla Federazione in collaborazione con Crui, Mur e Ministero della Salute per accrescere, attraverso l’istituzione di nuovi percorsi universitari, l’attrattività della professione. L’implementazione dei modelli organizzativi, le ipotesi e le proposte hanno occupato la tavola rotonda finale. Il vicepresidente FIASO Antonio D’Amore ha rimarcato il ruolo che possono giocare i direttori generali per dare sostanza alle riforme in atto, utilizzando al meglio gli strumenti innovativi che già esistono: dalla rimozione del cumulo di impieghi alle misure di welfare aziendale alle strategie di contrasto alle violenze contro gli operatori sanitari. Fabrizio d’Alba, presidente Federsanità Nazionale ha proposto di sperimentare il modello organizzativo di FNOPI, mettendo a disposizione la rete di Federsanità. Per Bruno Cavaliere, presidente SIDMI, occorre puntare sulle abilità di leadership e sulle soft skills, e cambiare la cultura organizzativa, anche della classe medica. A Maurizio Zega e Carmelo Gagliano consiglieri nazionale FNOPI è stato affidato il compito di analizzare il processo di cambiamento in atto nei vari setting assistenziali, evidenziando le ricadute che ci saranno tanto in ambito ospedaliero quanto territoriale, nella tavola rotonda moderata dal responsabile della Comunicazione FNOPI, Silvestro Giannantonio. La giornata è stata chiusa dalla presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli che, tirando le fila di una giornata ricca di spunti, riflessioni e informazioni puntuali, ha invitato tutti a cogliere “il sapere infermieristico che governa la filiera dell’assistenza secondo complessità differenziate. E per governarla avremo bisogno di una funzione manageriale competente e unica. Per questo serve un grande lavoro di formazione. In questa direzione si muovono tre indirizzi magistrali (Cure Primarie e Sanità pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali e Cure Intensive e nell’Emergenza) per rendere più attrattiva la professione e fare in modo che sempre più giovani possano sceglierla. Costruendo, al contempo, percorsi di riconoscimento delle competenze che stanno tra la laurea triennale e quella magistrale anche per valorizzare tutta la formazione che hanno fatto fino ad oggi gli infermieri”.
I concorsi per infermieri in Gazzetta Ufficiale
Pubblichiamo di seguito i concorsi per infermieri riportati sulle Gazzette Ufficiali, 4a serie speciale, del 26 – 29 novembre 2024 GAZZETTA UFFICIALE 4a Serie Speciale Concorsi ed Esami n. 94 del 26-11-2024 AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SANT’ANDREA DI ROMA CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Stabilizzazione del personale del comparto per la copertura di un posto di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari AZIENDA SANITARIA LOCALE «CITTA’ DI TORINO» CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di fisioterapista, area dei professionisti della salute e dei funzionari, a tempo indeterminato. AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DI LATINA CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Stabilizzazione del personale del comparto per la copertura di diciannove posti di infermiere e di due posti di operatore socio-sanitario AZIENDA SANITARIA LOCALE DEL VERBANO CUSIO OSSOLA – OMEGNA CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di venti posti di infermiere, area dei professionisti della salute e funzionari, a tempo indeterminato AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DELLA ROMAGNA CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari. FONDAZIONE PTV «POLICLINICO TOR VERGATA» DI ROMA CONCORSO (scad. 26 dicembre 2024) Stabilizzazione del personale del comparto per la copertura di diciassette posti di infermiere AZIENDA DI SERVIZI ALLA PERSONA DISABILE VISIVA S. ALESSIO – MARGHERITA DI SAVOIA GRADUATORIA Graduatoria del concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di sei posti di vari profili professionali, a tempo pieno ed indeterminato. Concorsi ed Esami n. 95 del 29-11-2024 UNIVERSITA’ DI NAPOLI FEDERICO II CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Procedura di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ricercatore a tempo determinato della durata di tre anni, GSD 06/MEDS-24 – Statistica medica, igiene generale e applicata e scienze infermieristiche generali, cliniche, pediatriche e ostetrico-ginecologiche e neonatali, per il Dipartimento di sanita’ pubblica AZIENDA SANITARIA LOCALE DEL VERBANO CUSIO OSSOLA – OMEGNA CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di infermiere pediatrico, area dei professionisti della salute e dei funzionari, a tempo indeterminato. AZIENDA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE DI BERGAMO OVEST DI TREVIGLIO CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di venticinque posti di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari, a tempo indeterminato, di cui cinque posti riservati prioritariamente ai volontari delle Forze armate. AZIENDA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE DI LECCO CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Conferimento, per titoli, prova scritta ed orale, di trenta incarichi di A.P.S.F. infermiere, a tempo indeterminato AZIENDA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE MELEGNANO E DELLA MARTESANA DI VIZZOLO PREDABISSI CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di trenta posti di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari, di cui quindici posti riservati ai volontari delle Forze armate. IPAB CASA DI RIPOSO SAN GIORGIO DI CASALE DI SCODOSIA CONCORSO (scad. 30 dicembre 2024) Concorso pubblico, per soli esami, per la copertura di un posto di infermiere, area dei funzionari ed elevata qualificazione, a tempo pieno ed indeterminato. FONDAZIONE TOSCANA PER LA RICERCA MEDICA E DI SANITA’ PUBBLICA «GABRIELE MONASTERIO» DI PISA DIARIO Diario della prova scritta del concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di infermiere, area dei professionisti della salute e dei funzionari, a tempo indeterminato. AZIENDA OSPEDALIERA «S. CAMILLO – FORLANINI» DI ROMA CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Stabilizzazione del personale precario del comparto per la copertura di quarantasette posti di vari profili professionali. AZIENDA SANITARIA LOCALE DI RIETI CONCORSO (scad. 29 dicembre 2024) Stabilizzazione del personale precario del comparto per la copertura di quattro posti di vari profili professionali
La persona al centro della sanità: ecco la “Carta di Udine”
Umanizzazione delle cure in chiave moderna; qualità della cura intesa come assistenza centrata sul paziente, cioè efficace, sicura, accessibile, tempestiva, equa, efficiente; modello di cura con ricadute pratiche sulle persone attraverso quattro aree: ricerca, formazione, clinico-assistenziale e organizzativo-gestionale, valutazione dei risultati. Sono i tre ambiti de “La Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo”, documento di indirizzo scientifico approvato dagli “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” organizzati dall’Ateneo friulano assieme al Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine. Gli Stati generali hanno anche aderito al Manifesto “Dignitas Curae” che propone un modello di cura che riporti al centro i valori della medicina, riconosca il bene della persona e del curante e sfrutti le migliori competenze specialistiche. La Carta di Udine contiene 13 punti fondamentali su un necessario cambiamento del paradigma dell’assistenza che sui principi della multidisciplinarita e della condivisione degli obiettivi di salute da raggiungere, devono saper orientare le scelte del futuro. Principi cardine della Carta di Udine che rappresentano anche i valori cardine della professione infermieristica. Più volte evidenziata la necessità di abbattere i silos organizzativi affinché tutti gli stakeholder possano contribuire ad una sanità di iniziativa proattiva e centrale sulla persona. Per la FNOPI è intervenuto alla presentazione il presidente di OPI Udine Stefano Giglio. Gli “Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo” sono un progetto decennale ideato dal professor Massimo Robiony, che ha preso forma nella Clinica di chirurgia maxillo-facciale e nel Dipartimento testa collo e neuroscienze dell’Asufc. Nel 2023, tale visione si è concretizzata anche a livello accademico, con il lancio del master di secondo livello in Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale. La Carta di Udine non è solo il frutto di una riflessione teorica, ma un passo concreto verso il cambiamento. L’intento è promuovere un servizio sanitario che metta la persona al centro, favorendo la coesione sociale, contrastando la fuga dei giovani e valorizzando le eccellenze. Il modello friulano, riconosciuto per efficienza e qualità, si propone come esempio da seguire a livello nazionale. «Gli Stati generali rappresentano uno spazio privilegiato per progettare una sanità sostenibile che garantisca universalità delle cure», ha dichiarato il rettore Pinton, evidenziando l’importanza di rispondere ai nuovi bisogni della popolazione. Per il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony, è necessario «creare un nuovo modello di cura che restituisca agilità e qualità al sistema sanitario, rendendolo capace di affrontare le rapide trasformazioni sociali». “L’umanizzazione della cura rientra in un percorso che vede impegnata la Regione nel rispondere alle esigenze di salute della comunità in maniera puntuale, mettendo al centro la persona, insieme alla sua famiglia, all’interno del sistema sanitario e a un sistema professionale che si sta evolvendo, per fronteggiare le sfide della nostra epoca” ha spiegato l’assessore alla Sanità del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi.